Umorale proprio come Paperino – il personaggio da lui doppiato da sette anni in arabo – l’attore egiziano Wael Mansour ha avuto un mare di guai per aver cinguettato (o forse ‘starnazzato’) su twitter parole di astio verso Israele e il sionismo. Solo poche centinaia di ammiratori dell’artista avevano notato, mesi fa, il suo sfogo politico.
Ma di recente, scrive l’agenzia al-Ray di Gaza, il testo è tornato a galla. E la Disney è stata subissata da un coro di proteste. Ora Mansour twitta con malinconia: “Disney ha deciso che non sarò più la voce ufficiale di Donald Duck in Medio Oriente“.
Il testo di Mansour che ha destato lo sdegno della rivista ebraica Algemeiner era urticante. L’attore affermava di odiare Israele e il sionismo, tanto più – rincarava – “per ogni bambino ucciso, per ogni terra carpita”. Negli spezzoni di cartoni animati reperibili sul web, le opinioni personali del doppiatore arabo di Paperino non sembrano proprio rintracciabili. Ma la Disney si è trovata egualmente sulla difensiva. Forse anche perché in passato il nome del suo fondatore è stato associato a pregiudizi antiebraici. Ancora il mese scorso, durante una cerimonia, l’attrice statunitense Meryl Streep è tornata alla carica sostenendo che il papà di Paperino “sosteneva una lobby industriale antisemita”. Altri ricordano che comunque durante la Seconda guerra mondiale Disney mobilitò Paperino in alcuni film comici anti-nazisti. In uno di questi, ‘Il Volto del Fuhrer’, Donald Duck è recluso in un campo di lavori forzati fra aguzzini tedeschi. Solo al termine si comprende che era solo vittima di un incubo notturno.
Suo malgrado, Paperino-Mansour si è comunque visto trascinato così in zona minata. Ci sono stati mesi di incertezza. Poi la settimana scorsa ha appreso che la Disney troncava i rapporti con lui, mantenuti attraverso un’agenzia specializzata. “E tutto questo a causa di un cinguettio anti-sionista. Ma io ne vado fiero”, ha rivendicato Mansour. In Egitto, egli resta peraltro una personalità di spicco, con un programma in una radio locale. In un’intervista televisiva ha anche precisato di non aver alcun pregiudizio nei confronti degli ebrei. Pur essendo stato la causa immediata delle sue traversie, anche Twitter gli dà soddisfazione: perché adesso il numero dei suoi follower è schizzato alla cifra record, per lui, di 30.mila sostenitori.