Si dice pentito di quanto ha fatto, ma nega – attraverso i suoi legali – di essere il mostro descritto dai giornali. Questa la linea di difesa di Walter Giordano, il professore di Lettere che lo scorso 21 agosto è stato arrestato a Saluzzo per avere avuto rapporti sessuali con due allieve, allora minorenni. Dopo il lungo interrogatorio di ieri davanti ai magistrati, l’uomo è tornato nella comunità di recupero in cui si trova ai domiciliari. E dove “tutto sommato ora sta bene”. Un buon motivo, secondo gli avvocati, per rinunciare al Riesame, ed evitare così la gogna mediatica.
Gli avvocati continuano a studiare le oltre 1.500 pagine dell’inchiesta. Intercettazioni telefoniche e ambientali, messaggi sms tra il ‘prof’ e le sue studentesse che, per l’accusa, non lasciano alcun dubbio sulle responsabilità del docente.
“In questa vicenda il professor Giordano non ha nulla da nascondere – sostengono gli avvocati – ed è con serenità e con spirito collaborativo che ha risposto a tutte le domande degli inquirenti”. I rapporti non sono stati negati, ma questo “è ben lontano dal dimostrare – osservano ancora – che il nostro cliente sia il mostro descritto in questi giorni”. Pentito, dunque, ma non rassegnato ad assumersi tutte le accuse. Il professor Giordano, del resto, sin dall’arresto ha negato di avere dato bei voti alle ragazze in cambio delle prestazioni sessuali e ha sempre sostenuto che fossero pienamente consenzienti e che si trattasse di vere e proprie storie d’amore. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, e che venga appurata la verità, il prestigioso liceo Soleri di Saluzzo – involontario scenario della vicenda – si prepara a riaprire i battenti. Martedì la campanella suonerà infatti la ripresa delle lezioni. Con un’incognita: la presenza, o meno, della più giovane delle ragazze coinvolte nella storia a luci rosse. Inizialmente aveva espresso il desiderio di cambiare scuola, ma la preside Alessandra Tugnoli forse è riuscita a convincerla a restare per frequentare l’ultimo anno.




