Stiamo cercando di raccogliere ogni informazione possibile riferita al disastro ambientale che ha causato la moria di pesce dopo il parziale svuotamento del bacino. Il Comune di Budrio non ha inteso fornirci informazioni dirette ,né tanto meno aprirsi a una intervista in proposito, preferendo una comunicazione sulla pagina FB che non è, certamente una informazione ai Cittadini, visto che lo strumento social è utilizzato solo da una minima parte della Cittadinanza, ma tant’è, noi prendiamo atto e come al solito andiamo avanti, ma evidentemente non ci sembra questo il modo migliore di dialogare positivamente con la Cittadinanza, che avrebbe invece bisogno di informazioni e dettagli, oltreché approfondimenti necessari in una situazione e in una area geografica molto importante dal punto di vista ambientale.
Riportiamo di seguito la risposta ricevuta dal Comune di Budrio su nostra richiesta di approfondimenti
“Buongiorno Sig….. (destinataria la nostra redazione n.d.r.)
per quanto riguarda la zona umida della Valle Benni è già stata data comunicazione su Facebook e al momento non diamo altre informazioni.
Distinti saluti
(segreteria del sindaco di Budrio)”
Dalla comunicazione prendiamo atto che ci sono altre cose da “comunicare” che però “al momento ” non vengono dette. Lasciamo ai lettori ogni più ampio dibattito su questo modo di interpretare i rapporti con la “comunicazione” e con la “stampa” che intendono solo avere ogni informazione possibile per entrare nei dettagli di un situazione che appartiene alla vita del Territorio e all’Ambiente che i Cittadini abitano.
Per completezza di informazione riportiamo quanto il comune di Budrio ha divulgato sulla sua pagina FB il 21 Giugno
” In uno specchio della Valle Benni di circa una ventina di ettari è accaduto nei giorni scorsi un fatto increscioso. Ignoti hanno aperto una paratia che regola il deflusso dell’acqua e complice il caldo e la coincidenza con un periodo in cui l’immissione dell’acqua è ridotta al minimo hanno provocato il semi-svuotamento del bacino. È derivata quindi una moria di pesce soprattutto di grossa taglia per un quantitativo totale di circa 600-700kg. L’azienda faunistico venatoria che gestisce l’area ha prontamente ripristinato la chiusa e iniziato a rimettere acqua nel bacino, recuperando per lo smaltimento il pesce morto. È anche stata presentata denuncia contro ignoti ai Carabinieri. Si immagina che l’atto avesse come obiettivo facilitare la pesca di frodo nella valle stessa.”
Occorre , alla luce di quanto detto , indagare e capire il motivo per il quale quelle paratie siano state aperte o se , invece, non vi sia, come ipotizzato da molti commentatori nei vari “social” un evento conseguente a sversamento di rifiuti , aggravato dalla perdita di livello delle acque del bacino.
Le analisi biochimiche dei pesci morti porteranno sicuramente l’Arpa a fornire informazioni più specifiche sulla causa della moria dei pesci.
Molti parlano di “pesca di frodo” nell’area, ma risulta davvero difficile capire quale nesso causale possa generarsi fra un obiettivo di materiale da pescare, pur con sistemi fraudolenti, e invece una mancanza di prodotto dovuta alla moria indiscriminata di pesce, che avrebbe dovuto essere il bottino fraudolento.
I dubbi sono tanti e abbiamo già riportato commenti che testimoniano attività di sversamento illecito nell’area, ma anche in questo caso non è provata la cosa e non è , tanto meno, provato il nesso causale fra gli episodi.
Stiamo attendendo ancora le comunicazioni di ARPA e REGIONE ER, che speriamo possano essere meno “stitiche” di quelle fornite dal Comune di Budrio , che sul tema ha preferito dare a noi le 4 righe sopra riportate.
Vogliamo però fare una ulteriore riflessione alla situazione in essere . Se , come effettivamente dice il Comune di Budrio, la moria sarebbe stata causata dallo svuotamento parziale del bacino , allora non si capisce come mai in zone dove l’acqua sgorga in modo minimo i pesci siano vivi , pur stazionando in acqua molto bassa, e invece poco distante vi siano i cadaveri.
Peraltro riportiamo uno dei molti commenti ai vari post sull’argomento, perché ci sembra molto arguto e anche ricco di spunti per approfondire in ogni verso le indagini relative all’evento medesimo
“ho visto anch’io questa mattina questo particolare, i pesci stanno a ridosso di quell’angolo perchè defluisce un rivolo d’acqua che non proviene dalla valle e probabilmente è acqua buona, mentre il resto del canaletto contiene acqua di valle la quale nonostante un’abbassamento del livello fuori dal comune non giustifica questa moria di pesci a meno che non sia inquinata, e le temperature non troppo elevate di questo periodo consentono all’acqua un minimo di ossigenazione per la sopravvivenza del pesce, il quale può vivere in 10 cm d’acqua, se è acqua buona, non inquinata. Poche settimane fa ho visto un canale nella zona con l’acqua bordeaux, e sicuramente è questa la causa e non i pescatori di frodo”
Sarebbe davvero opportuno che fossero svolte con una certa rapidità le indagini biochimiche utili a fugare ogni dubbio, che invece il disastro possa essere stato causato da tossicità delle acque.