La Guardia di Finanza di Rimini, a seguito di una verifica fiscale che ha consentito di constatare un’evasione di oltre 2.660.000 euro di ricavi e di 266.000 euro di IVA, ha eseguito un sequestro di conti correnti ed automezzi a carico di un fioraio di Novafeltria per un valore complessivo di 266.428,85 euro.
A. A., fioraio plurindagato per traffico internazionale di stupefacenti, di origini campane, ma da tempo domiciliato nel Montefeltro, ha svolto l’attività come ambulante per dieci anni utilizzando il suo “Ape Piaggio” e vendendo fiori e piante in altra provincia romagnola, fino a quando, nel 2011, ha deciso di aprire un negozio a Novafeltria, dove ha svolto l’attività commerciale, pur avendone formalmente dichiarato la sede legale in un comune del casertano.
“Sempre in regola”, “in Romagna mi trovo benissimo, sono stato accolto veramente bene. Qui se hai voglia di lavorare e sei disposto ad arrangiarti, non trovi chi ti dà fastidio”, diceva in un’intervista rilasciata nel 2011 ad un giornale locale.
Di fatto, dopo averlo verbalizzato più volte per mancate emissioni di scontrini fiscali, i militari hanno notato che, per gli anni d’imposta 2009 e 2010, non aveva presentato le dichiarazioni dei redditi, risultando pertanto evasore “totale”.
L’articolata verifica fiscale è durata oltre un anno a causa di ritardi comportati non solo dalla lungaggine degli accertamenti bancari richiesti agli istituti di credito e di una specifica richiesta di mutua assistenza amministrativa avanzata agli organi collaterali esteri per analizzare i rapporti commerciali intrattenuti con alcune società olandesi e portoghesi, ma soprattutto perché durante il controllo fiscale il fioraio è stato sottoposto a misure restrittive della libertà personale a seguito di specifica ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli in quanto coinvolto in un’indagine del G.O.A. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, in materia di stupefacenti.
I militari della Compagnia di Rimini hanno constatato ingentissimi ricavi non dichiarati sulla base degli acquisti intracomunitari “scoperti” per circa 1.700.000 euro rilevando, grazie alla collaborazione internazionale e la ricostruzione delle vendite effettuate in Italia, un’evasione di 2.664.000 euro di ricavi e di 266.000 euro di IVA.
Al termine delle operazioni effettuate, avendo superato le soglie di punibilità penale, A.A. è stato anche denunziato alla Procura della Repubblica di Napoli Nord (competente sulla sede legale) per i reati di cui agli artt. 5 e 10 del D.lgs. 74/2000 (omessa dichiarazione dei redditi e occultamento di documenti contabili), proponendo di richiedere al competente Giudice per le Indagini Preliminari il sequestro preventivo del profitto del reato, quantificato in 266.428,85 euro. Per la parte relativa alle imposte dirette, è stata invece effettuata specifica segnalazione all’Agenzia delle Entrate di Napoli, competente per l’accertamento e la quantificazione delle imposte evase.
Il Tribunale di Napoli Nord, accogliendo in pieno la tesi dei verificatori, allo stato, ha emesso relativo decreto di sequestro preventivo eseguito dalla stessa Compagnia di Rimini, sequestrando tutti i conti correnti intestati al soggetto, un Fiat Ducato, nr. 3 Ape Piaggio ed una Vespa.