Pubblichiamo un articolo di Maggio 2013 riferito al PADOAN PENSIERO… interessante ed istruttivo
Per Padoan, capo economista dell’Ocse, l’Italia deve ridurre il deficit e non toccare l’Imu. Ma chi e’ Padoan?
Per l’organizzazione parigina Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) l’Italia non deve tagliare le tasse. Anzi e’ “impossibile”. Poi un alt sull’Imu: “La priorità è il lavoro”. E per il 2013 e’ previsto ancora un calo del Pil: -1,5%.
Ma chi e’ che comunica a nome dell’Ocse, tutte queste notizie, all’indomani dell’insediamento di Enrico Letta a Palazzo Chigi? Pier Carlo Padoan, chief economist dell’organizzazione. Ma allora giochiamo in casa, sembrerebbe, almeno a giudicare dal cognome.
Se poi andiamo a vedere il curriculum nella pagina dell’Orgnizzazazione apprendiamo altri particolari succosi: Padoan e’ stato professore di “Economics” all’Universita’ La Sapienza di Roma, direttore esecutivo per l’Italia del FMI (Fondo Monetario Internazionale) e dal 2007 “Deputy Secretary-General” dell’Ocse.
Va bene, un curriculum di tutto rispetto. Ma poi apprendiamo anche, sempre dalla stessa fonte, cioe’ lui stesso, che e’ stato “Director of the Fondazione Italianieuropei, a policy think-tank focusing on economic and social issues“. Insomma direttore della Fondazione “Italianieuropei“, con sede a Roma. Chi e’ poco pratico di questo genere di strutture vada a vedere nel sito, ne hanno ovviamente uno, scoprira’ cosi’ che il Presidente e’ Massimo D’Alema, e subito sotto il suo nome trovereteGiuliano Amato, Lucia Annunziata… ci sono insomma (quasi) tutti, compresi Vincenzo Visco, Francesco Profumo, ecc.
E per ultimo, certamente non per importanza, soprattutto oggi, citiamo Enrico Letta. Tutti nel “Comitato di indirizzo”. Poco sotto, nell’ “Advisory Board”, c’e’ Pier Carlo Padoan.
Per carita’, nessun dubbio che il prof. Padoan sappia smarcarsi il necessario, a seconda della funzione che ricopre, ma un minimo di rispetto del principio del conflitto di interesse vorrebbe che ad occuparsi dell’Italia sia un non-italiano, e soprattutto che non sieda nello stesso think-tank del presidente del Consiglio, un think-tank il cui presidente e’, oltretutto, l’uomo piu’ influente del partito di appartenenza, il PD.
Anche perche’ le ricette proposte da Padoan sono chiaramente errate, indice in particolare di nessuna comprensione della crisi italiana, e del suo aggravarsi, almeno a partire da un anno e mezzo a questa parte. E in tutta questa evoluzione in negativo l’Imu ha un ruolo principe.
Luciano Priori Friggi