Dario Zappi è un Signore di cui il nostro territorio deve andare fiero perché rappresenta l’esempio di lealtà, umiltà, competenza e passione che dovrebbe essere il volano per ridare voglia di crederci.
Ne vogliamo tracciare una breve storia e lo facciamo con la Donna della sua vita , Maria Zannoni, una splendida nonnina di 92 anni , vispa e lucida come una giovincella di 18.
Dario Zappi venne a Budrio dopo la guerra e qui rimase per tutta la vita. Sposò Maria Zappi nel 1945 e lui aveva 25 anni e lei 23, ma si conoscevano da quando lui ne aveva 18 e lei 16 ; rimasero insieme per sempre.
Erano tempi duri e Dario Zappi , appassionato di studi pedagogici e psicologia , ricevette l’incarico di prendere le redini dell’Ospedale di Budrio e di Villa Donini, che allora erano strutture fortemente sofferenti per il disavanzo gestionale e per i debiti accumulati che all’epoca erano di circa 55 milioni di vecchie lire. Una enormità per gli anni 50.
Iniziò un’opera “visionaria” che riportò in ordine i bilanci, che portò all’accorpamento delle strutture ospedaliere, indirizzando a una gestione moderna e rivolta al futuro. L’Ospedale fu laboratorio di varie iniziative che ancora oggi sarebbero moderne , quali l’impianto di clima-control, che non permetteva all’aria delle singole stanze di degenza, di mischiarsi all’atmosfera dei corridoi, questo al fine di evitare contaminazioni pericolose. Le camere furono rese confortevoli con letti doppi e servizi in camera.
“Dario è sempre stato un uomo appassionato e leale. Per lui non esisteva il fare con fine di lucro, era un puro e gli piaceva scherzare, ridere e insegnare.. l’insegnamento per lui era motivo di vita” , così lo rappresenta Maria Zannoni .
“Oggi siamo in Piazza Filopanti e parliamo seduti al Caffè Filopanti; il Papà di Dario Zappi rilevò proprio questo locale e decise di trasferire le attività di impresa da Campotto a budrio, ma fu una operazione non ben riuscita perché allora il Caffè (oggi Filopanti) aveva nascosto debiti pregressi e quindi la gestione fu impossibile per quella ragione.”
Dario Zappi , visionario uomo di Budrio , prese la direzione anche dell’Istituto San Gaetano, storica istituzione Budriese dedicata alla disabilità mentale e alle emarginazioni.
“Mio marito fu un uomo che che si dedicò con forte impegno alla educazione e alla rieducazione, costruì laboratori tematici di Arti e Mestieri, accolse famiglie disagiate e si impegnò a costruire percorsi educativi per i bimbi, sopratutto i bambini delle famiglie disagiate e bisognose. Una attività che non aveva alcun riconoscimento economico ma che veniva svolta in una sorta di autonomo volontariato che non conosceva né tempo né limiti”.
Dario Zappi era insegnante ed educatore e Maria Zannoni era insegnante, anche se con incarichi non stabili. Erano tempi duri e ci si arrangiava per tirare a campare . Acquistò una fiat 500 a rate e a quell’epoca gli insegnanti avevano la opportunità di potere acquistare anche la casa con un piano di finanziamento agevolato. Dario Zappi decise di fare i sacrifici utili per acquistare la casa , ma le invidie della gente a volte sormontano qualsiasi scenario e un dirigente di Bologna sollevò molte critiche a questo comportamento di Dario Zappi nel cercare di acquistare i beni che riteneva base della vita di famiglia, affibbiandogli aggettivi qualificativi relativi alla sua personalità “criptica”. Dario zappi però non amava i sospetti , quindi richiese che fosse fatta una ispezione e verifica dei conti delle istituzioni che guidava, al fine di fugare ogni eventuale dubbio sul suo operato, e non mise più piede in ospedale finché la verifica non fu conclusa, e sopratutto non fu evidenziato il suo comportamento assolutamente irreprensibile nella gestione del denaro pubblico.
” le difficoltà nell’opera di mio marito ci sono sempre state e il fatto che lui non avesse preso alcuna casacca politica era visto con molto sospetto e ritrosia. Certo, avrebbe potuto avere grosse agevolazioni e strade in discesa se avesse fatto scelte di parte, ma la sua integrità personale e il suo credo per una vita da dedicare al sociale, non destarono mai in lui alcun desiderio di appartenenza. Fu e rimase uomo libero fino alla morte.
La sua visione nell’intervento di supporto organizzativo e di partecipazione diretta alle attività socio-sanitarie di Budrio, portò ad avere strutture molto efficienti e moderne e Villa Donini arrivò ad avere la Piscina Coperta che veniva utilizzata a scopi riabilitativi.
Il suo fiore all’occhiello fu la Scuola Speciale tematica e di indirizzo ad arti e mestieri che vedeva tanta gente formarsi e trovare impegno nel sostenere una vita altrimenti disagiata e ai margini.
Tutt’oggi le opere realizzate dal dr. Zappi sono ancora operative all’interno del comprensorio di scuola superiore oggi denominato “Giordano Bruno”.
Ma la passione non si esaurì con le attività dell’Ospedale e del San Gaetano, ma si declinò anche nell’arte e nella cultura che lo interessarono fortemente fino a fargli diventare motivo di svago, il restauro e l’arte connessa di recupero. Patecipò alla fondazione degli “Amici delle Arti” che promosse e operò il fantastico restauro della Chiesa di Sant’Agata, tutt’ora opera di uno splendore incomparabile.
Si laureò in Pedagogia e insegnò a Bologna agli Istituti Magistrali. Era un poeta d’Amore e non mancava mai di dedicare versi alla compagna della sua Vita, sua Musa ispiratrice e ” ombra “… “sì ero la sua ombra, lo assecondavo ed ero felice di vedere i suoi occhi vispi, allegri e sempre pronti a uno sguardo pieno di significati. Con uno sguardo sapeva riprendere i dipendenti che non avevano tanta voglia di lavorare e spesso il silenzio di una occhiata mettevano in terribile soggezione coloro che “scantonavano”.
Non aveva timore di affrontare alcuno ed ebbe più volte scontri con gli apparati politici e dirigenziali di vari istituti.
“Ricordo quello durissimo con un dirigente bolognese dell’INAM, che fece infuriare mio marito, minacciato di essere rimosso al più presto da ogni incarico, in quanto sobillatore e non inquadrato. Mio marito non ci pensò 2 volte e andò alla dirigenza dell’INAM a Roma trovando il Presidente burbero e provocatore, ma immediatamente si instaurò una grande amicizia e importante stimacreciproca che spianò la strada a tutti i problemi”.
Zappi era un poliedrico interprete della libertà di cultura, di ideologia, di fede e di scelte sociali, era un uomo che viveva per la Libertà e per il rispetto, dedicando ogni risorsa, anche propria, talvolta, al bene comune. Un uomo riservato e leale che non mancava però di dedicare tempo alla Famiglia , ai Figli. Ogni anno portava la famiglia al mare, a Rimini e alcune foto storiche che qui pubblichiamo rappresentano la vita bella e semplice di questi uomini senza tempo.
Io che sono qui a scrivere , mentre lo faccio e vedo Maria Zannoni, guardarmi con i suoi occhi vispi e intelligenti, sono emozionato per questa storia bella di un uomo oltre il tempo.
E grande ammirazione dedico a questa Donna coraggio che con il suo definirsi “ombra” del marito volitivo e intraprendente, comunica la luce immensa del suo essere testimone e protagonista di una storia senza tempo e confini.
In questa terra di Budrio DARIO ZAPPI ha dato il cuore senza chiedere altro che sorriso. Ha ricevuto invidie , ma si sono spente nel nulla. Ha avuto splendide persone al suo fianco , come il Sig. BRAZZI e la Signora ZANOTTI, oltre al bravissimo collaboratore Sig. TROMBETTI, che hanno lavorato con impegno, dedizione e lealtà immense.
” Non amava andare dal fioraio , Dario, ma il giorno del 60esimo anniversario del nostro matrimonio, nel 2005, mi giunse un mazzo di rose rosse enorme, bellissimo, io gli regalai un IPAD, perchè lui era per nulla arretrato. Voleva essere aggiornato, moderno, al passo con i tempi. Ha sempre adorato la tecnologia che apre le menti e le relazioni fra uomini”.
La Nipote del Dr. Zappi , Simona, racconta ch il Nonno era un educatore incredibile e voleva sempre essere aggiornato sugli studi dei nipoti, li interrogava per comprendere il loro stato di preparazione… a volte si addormentava… “una volta, avendo capito che questi assopimenti erano un po’ scherniti dalle nipoti “irriverenti” scherzosamente realizzò una mascherina con il disegno di 2 occhi spalancati, che lui metteva oltre gli occhiali, così poteva chiudere gli occhi veri e guardare il mondo con gli occhi scherzosi”.
Voglio terminare questa breve storia con un sorriso e una grande emozione nel salutare Nonna Zannoni-Zappi per avermi voluto raccontare il Suo uomo della Vita, il nostro Maestro per la Vita.
Grazie Dario Zappi, nella Speranza che il tuo Paese, Budrio, possa iscriverti fra le persone che hanno contribuito alla Storia che sia di esempio per il futuro e segno di passione per una Vita da costruire da “Visionario”,quale tu sei stato.