Sui social anche in questi giorni di Natale è forte la polemica sui servizi offerti dalle strutture sanitarie budriesi. Già da tempo, come sappiamo, è in atto il piano di revisione della struttura ospedaliera e sanitaria budriese, voluto dalla Regione ER e per nulla contrastato dalla amministrazione comunale del PD budriese, che nulla avrebbe potuto contro le decisioni regionali, ma avrebbe quanto meno potuto mettersi dalla parte dei Cittadini invece che appoggiare a spada tratta le decisioni di intervento sull’offerta sanitaria complessiva.
Come ricorderete i due punti forti della revisione erano : 1) la casa della salute e 2) l’eccellenza chirurgica in day Hospital con presidio della chirurgia del Sant’Orsola.
Sulla parte riferita alla Casa della Salute non diciamo nulla di strano e sconosciuto affermando che si tratti di una operazione inconsistente e decisamente inutile. In poche parole non è altro che un condominio di ambulatori di medici di famiglia peraltro regolato da orari e prenotazioni ai medici medesimi, che rendono il servizio assolutamente non rispondente alle attività cui sarebbero deputati per vocazione e incarico i medici di base medesimi, che noi più volte abbiamo indicato come fruitori di lauti stipendi .
Insomma una operazione di vocazione al marketing politico per dire nomi nuovi e regolamentare servizi antichi rendendoli meno efficaci e più difficili da ottenere ( Sabato chiuso, festivi chiuso, mancanza di guardia medica e ambulatorio di prima necessità e intervento per medicazioni eccetera…).
Poi veniamo al piatto forte della chirurgia di eccellenza dei professionisti del Sant’Orsola per alcune ipotesi di chirurgia semplice. Essa è stata sbandierata come una operazione di elevazione del livello qualitativo di intervento e di specializzazione medica importante, ma dati certi su queste affermazioni non ve ne sono , se non numeri sulle tipologie di interventi eseguiti, senza scendere però nel dettaglio dei numeri riferiti alle richieste chirurgiche precedenti al nuovo sistema e fornendo statistiche di comparazione attendibili sia quanto a interventi che quanto a ospitalità e convalescenze per degenze post-chirurgiche e di gestione di patologie più complesse.
L’Ospedale di Budrio come noto ha subito forti tagli sulla parte “letti” disponibili per le degenze, trasformandosi via via in un presidio chirurgico ambulatoriale e svilendo tutti gli investimenti in tecnologia e strutture che erano stati effettuati anche fruendo di donazioni ed eredità dei Privati.
Budrio aveva da poco ristrutturato ambienti, sale operatorie e macchinari, per poi dovere abdicare a strutture di presidio operativo molto più obsolete e fatiscenti, quali quelle dell’Ospedale di Bentivoglio, peraltro irraggiungibile da collegamenti seri da Budrio per Bentivoglio medesima e viceversa.
Altro discorso a parte merita la parte di servizi sanitari e di cura quotidiana per tutte le situazioni che necessitano di interventi operativi sanitari .
Qui, proprio in questi giorni dalle pagine del Social “una Budrio Peggiore è possibile” è emersa una forte contestazione dovuta ai servizi resi a persona anziana e sottoposta a cicli sanitari di cure presso la struttura budriese. Una cittadina budriese ha sollevato una forte contestazione riferita ai servizi “dovuti” dalla sanità pubblica al padre anziano che per rimpalli di competenze interne pare abbia dovuto subire attese di ore in corridoio mentre i responsabili dei vari servizi pubblici si passavano la palla di chi doveva fare cosa e come e quando.
Maria Antonietta Arseno non ci ha pensato due volte e ha scritto in dettaglio ciò che era accaduto e che di seguito riportiamo
“Mi lamento che con la sanità stiamo peggiorando sempre di più!!! Sono imbestialita per tutto ciò è successo a mio padre disabile oggi! Per una visita chirurgica di circa 20/30 minuti all’ospedale di Budrio, è stato tenuto in corridoio dell’ambulatorio 6 ore sulla barella dell’ambulanza! Mi spiego meglio, gli infermieri domiciliari hanno prenotato la scorsa settimana l’ambulanza per le ore 14.30 dal domicilio all’ospedale, l’appuntamento della visita era alle 15.15, sono arrivati a prelevarlo alle 12.45. Premetto che a linea d’aria dal domicilio all’ospedale ci sono 200metri….arrivati sul posto l’hanno piantato e se ne sono andati! Dopo diverse telefonate urli e incazzature sono venuti a prenderlo alle 18. Il domiciliare infermieristico passava la palla all’infermiera dell’ambulatorio, l’infermiera dell’ambulatorio diceva che non è compito loro, etc etc….alla fine hanno dovuto farlo trasportare di ritorno a casa dal 118. È vergognoso un uomo di 82 anni e con 100 kg di peso con gravi problemi di salute averlo tenuto tante ore su una barella larga si e no 50 cm!!!!! Dimenticavo, l’ambulanza sarebbe stata prenotata anche per il ritorno….se non scatenavo una guerra mio padre era ancora li ad aspettare! Ho già detto che li denuncio! ”
Una denuncia forte che lascia trapelare il forte disagio di chi sia in una situazione di sofferenza e debba anche trovarsi ad accapigliarsi con burocrazia e rimpalli operativi inconsapevole di chi abbia ragione o torto.
Maria Antonietta cosa è accaduto?
Beh , l’ho già spiegato nello sfogo sul Social e non cambio una sola parola di quello che ho scritto. Sono una persona tenace e caparbia e non mi piace subire angherie e capisco che se al mio posto ci fosse stato il malato da solo sarebbe stato in balìa di ogni disagio possibile e nessuno avrebbe mai potuto sapere nulla.
Ma cosa Le hanno detto in Ospedale i responsabili?
Mi hanno detto che avevo ragione e che a sbagliare era stato il servizio ambulatoriale che avrebbe dovuto effettuare la visita . A suo carico c’era il servizio di chiamata dell’ambulanza per il rientro del paziente a casa dopo le cure del caso. Invece in una situazione di assoluta confusione operativa si è preferito lasciare mio padre anziano in un corridoio ad attendere mentre vari uffici si rimpallavano colpe e responsabilità …ma il malato aveva bisogno di cure e servizi e non di capire chi doveva mettere un timbro.
Interviene anche “anonima 1” che ha qualcosa di davvero grave ed importante da aggiungere
Sono schifata dai servizi dell’Ospedale di Budrio. In questo periodo sono in cura all’Ospedale di Budrio nell’ambulatorio di Oncologia ( voglio precisare che la qualità dell’equipe medica è eccellente). Ma vorrei entrare nel merito di ciò che giudico un disservizio grave..ieri mi hanno comunicato che gli ambulatori chiudono per ferie dal 24 dicembre al 4 gennaio, quindi tutto il calendario delle terapie deve essere cambiato e spostato. Comprendo che chi mi ha comunicato questa cosa non abbia responsabilità o colpe ma certo chi ha impartito quelle disposizioni di ferie per i servizi di un ambulatorio come quello di “oncologia” forse non aveva molto a cuore la cura dei malati e di certo non si può dire stesse dando un buon servizio ai cittadini.
Ma se aveste voglia e tempo di andare a vedere la discussione che si è accesa sul blog di “una Budrio Peggiore è possibile” su questo argomento trovereste una serie di commenti di gente che lamenta disservizi patiti e tanti disagi sopportati.
Ebbene questo fa la pari con il concetto di pessima efficacia dei servizi pubblici, lautamente pagati dalle tasse della gente con OBBLIGO alla Sanità Pubblica, quindi senza alcuna possibilità di scegliere altre soluzioni.
Anzi spesso molta gente, sopratutto coloro che in qualche modo se lo possono permettere, attivano formule di sanità integrativa a pagamento proprio per ovviare ai disservizi oggettivi di un sistema che pare molto colabrodo.
E allora c’è da domandarsi, a chi giova avere un sistema che si basi su un monopolio gestionale pubblico se poi i burocrati servono solo a depotenziare i servizi e creare disagi e disservizi ai malati?
Ma questo è il Paese dove ogni ragione si trova nel concetto stesso di governo politico dei voti e dei votanti.



