di Gaetano Memmola
Sui blog alla parola “dormitorio” o “paese dormitorio” riferita a Budrio, si apre subito una discussione che certifica una oggettiva situazione di paese senza brio e relegato alla funzione di accoglienza nelle case per comodi sonni serali.
Naturalmente Budrio evidenzia ancor di più questa sua vocazione all’assopimento post meridiano, perché ha un territorio vasto di frazioni sparse e di campagna ricca. Nelle frazioni di Vedrana, Mezzolara, Prunaro e Bagnarola e Vigorso, le serate sono spesso una immagine di fioche luci da lapide su strade e stradine buie.
Nelle discussioni si evidenzia il ruolo importante dei Locali di intrattenimento e della vita commerciale scarsa, ma io credo che la questione sia un po’ più articolata.
I Paesi dell’hinterland bolognese sono spesso delle strade lungo le percorrenze principali senza una architettura da corpo urbano con centro storico e sviluppo circolare ( vedasi Ozzano, Idice, ma anche San Lazzaro etc…). Budrio è una eccezione particolarmente interessante con il suo Centro storico di rilievo e la sua struttura architettonica e toponomastica da “urbe antiqua”, con sviluppo alle frazioni di campagna limitrofa.
Una tipica architettura di Paese della provincia ricca votata alla agricoltura, al paesaggio e alla natura e riscoperta dei valori di Famiglia e Comunità.
E infatti chi interviene nelle discussioni riportando memorie storiche della vita budriese riporta di strade vive, con piazze di incontro e discussione, di feste di paese e di occasioni di socializzazione.
L’evolvere del territorio, delle componenti di vita lavorativa moderna, dell’abbandono parziale della vita di campagna, della attrazione di migrazione da Bologna e altri Paesi limitrofi, nonché un considerevole aumento della popolazione non comunitaria, ha cambiato radicalmente la conformazione sociale del territorio.
In questo ha influito anche la scelta politica di amministrazione di aumentare l’offerta abitativa sviluppando intere aree e attirando migrazione dall’esterno.
In questo evolvere della situazione la grande responsabilità della politica è stata quella di non avere avuto una “visione” per il futuro della socialità di un territorio in sviluppo e questa mancanza di visione è ancora più grave perché avvenuta in epoche non di crisi, ma di sviluppo.
Insomma è un pò come pensare di costruire una autostrada ma non avere ben preciso il motivo per cui la si costruisce e sopratutto senza dotare la strada medesima di servizi di utilità e di un obiettivo industriale di sviluppo.
Budrio ha costruito cemento ma non ha costruito una identità di paese e una visione.
Budrio ha incassato oneri di urbanizzazione e gestito attraverso dirigenti illuminati e ben pagati opere di cementificazione fini a se stesse.
Ma cosa vuole dire avere una “visione”???
Guardare alla identità di un territorio e cercare di sviluppare le politiche di crescita sociale proporzionalmente alla crescita demografica, non solo costruendo case e scuole ma anche organizzando il territorio per essere riconosciuto per elementi speciali, esclusivi, questo è il motivo che crea responsabilità in capo a chi non le ha affrontate, limitandosi solo a guardare il presente.
Un esempio??? Budrio è la sede di una eccellenza internazionale riconosciuta che è l’INAIL di VIGORSO. Ebbene intorno a questo si sarebbe potuto costruire la Cittadella della Protesica e della Riabilitazione facendo di BUDRIO la SILICON VALLEY della medicina riabilitativa e del trattamento delle non autosufficienze.
Eppure NULLA !!! L’INAIL è lì per caso e per pura fortuna, ma di qua una Amministrazione cieca e senza visione guarda solo a costruire palazzi e sbagliare poi nella previsione economica tanto da generare pericolosi e non risolti problemi di debito, ampiamente discussi e noti.
Un altro esempio?? Budrio e le zone frazionali si fregiano di avere una campagna ricchissima di storia e di importantissime testimonianze di vita contadina e di nobiltà di grandissimo valore. Meravigliose Ville a Bagnarola,Vedrana e un p0′ dappertutto sul territorio. Unitamente a aree climatiche e zone umide di interesse biologico rilevantissimo. Ebbene possibile che con lo sviluppo del polo aereo di RYANAIR su Bologna, che ha significato un traffico di oltre 1 milione di passeggeri/anno (in incremento) non si riesca a fare una politica di marketing del territorio attrattiva?
Un altro esempio ancora? Il Centro Storico pieno di banche e uffici che non generano traffico commerciale, senza alcuna politica tesa a sviluppare , tanto per dirne una, SLOW FOOD e presidi di interesse culturale/gastronomico/musicale che non siano le solite, pur belle, feste paesane di agricoltori e primavera in festa.
E la cura del territorio, la sicurezza e la pulizia, come il decoro di luoghi e strade con parchi e strade BENE ILLUMINATI e TENUTI, sono la base per sviluppare politica attrattiva.
Ho sentito scrivere da una Signora di feste private presso un luogo privato o comunque caratterizzato da politica di partito, con piglio di chi avesse fatto ciò che era possibile per “dare una mossa”… ella stessa lamentando la scarsa partecipazione agli eventi medesimi.
Cosa bisogna rispondere a una persona volenterosa che dice di avere organizzato eventi con scarsa partecipazione??? che evidentemente quella cosa non è una soluzione al problema di cui parliamo.
Non sono le feste e i locali che decretano il successo di un Paese attrattivo, ma è la politica del territorio che crea una casa accogliente, un motivo e una identità che chiama, un motivo per venire a Budrio non solo per la festa dei trattori e della salsiccia lunga.
Un ambiente che produce attrazione di menti, culture e di Imprese è di per sé una scelta che crea attrazione.
Certo per fare questo occorre la buona politica e anche le occasioni per essere accoglienti verso imprese e nuove attività, assumendo scelte per la valorizzazione seria del territorio, delle aree frazionali e della politica di marketing di interazione con cultura, viaggi, turismo e tecnologia e ricerca.
Ci vogliono persone, menti e volontà.
Non occorre piangersi addosso per dare sviluppo alle menti che producono, occorre solo dare incarico alle menti affinché PRODUCANO… ma tirare fuori sangue da una rapa è molto , molto difficile.
Il Paese così MUORE e se poi un locale che emette una nota più alta viene anche denunciato e perseguito allora questo la dice lunga su un territorio completamente TUMULATO.
Gabriele Cantelli Lo strumento di programmazione del territorio è il piano regolatore che, contrariamente a quanto è stato realizzato a Budrio, e non solo qui., per le sue scelte, che hanno visto il centro storico e i centri frazionali, “decentrati”rispetto allo sviluppo urbanistico.Forte fu lo scontro culturale prima che politico della opposizione della quale fui uno degli esponenti,con le amministrazioni di sinistra ,proprio su questo tipo di scelta che prevedemmo avrebbe creato quartieri dormitorio e acuito le distanze sociali confinando in essi l’edilizia economica popolare. Fortunatamente non mi risulta che nei nostri quartieri sia avvenuto quanto ,a Bologna,distingue il”Pilastro” come una delle zone a più alta concentrazione della delinquenza locale.Comunque ,crisi economica a parte, davanti agli occhi dei cittadini budriesi sono gli effetti di una programmazione del territorio di fatto affidata a cordate di imprese la cui composizione e le cui modalità di movimento diedero l’impressione della presenza di un vero e proprio cartello che soprattutto si prefiggeva, come ebbe ad affermare il sindaco Celli in risposta alle preoccupazioni del gruppo da me rappresentato, profitti di proporzioni inusitate.Gli atti del consiglio stanno a confermare la presenza di un’opposizione politicamente e culturalmente motivata, libera da condizionamenti di altro genere.Sulla questione dell’INAIL di Vigorso purtroppo non è vero che l’amministrazione comunale non abbia fatto niente:ha pubblicizzato un polo protesico che di fatto ha giustificato il trasferimento delle Officine Rizzoli a Budrio dove sono venute a morire. In seguito al trasferimento l’area dove erano precedentemente ubicate ,via Santissima Nunziata a Bologna,venne convertita in area residenziale.