Dopo avere incontrato Lorenzo M, ho necessità di raccontare brevemente il mio stato d’animo, perchè credo che quella storia appartenga a tanti.
Era un manager di successo e aveva lavorato con impegno e passione per tanti anni. Oggi ne ha 49 ed è senza lavoro! Non disoccupato, si badi bene , SENZA LAVORO. Lui da lavoratore improprio, oggi chiamato COCO PRO, ieri CO CO CO, comunque interpreta il ruolo di un amministratore di azienda che dopo avere gestito operazioni di successo, è incappato negli ultimi anni, suo malgrado, in situazioni non limpide, sofferenti e critiche che oggi hanno decretato la sua fine operativa. Da 2 anni non lavora, non vede denari che entrano in casa, non conosce più tranquillità perchè da uomo senza fissa dimora lavorativa (non inquadrato in alcuna fattispecie “protetta”) , non sa come comportarsi e pur dedicandosi alla spasmodica ricerca di improbabili approdi , non ha più nulla. Ha eroso tutto eppure ha un mutuo da pagare, moglie e figli inconsapevoli, una vita sociale sempre improntata alla dignità e al rispetto degli altri. Cosa fare??? Dove rivolgersi??? una scelta di lavoro in proprio appare inopportuna perchè comunque occorrerebbero risorse che lui non ha. E’ andato all’Inps a chiedere la sua posizione contributiva e lì gli hanno raffigurato una situazione che oggi vede versamenti per 154 .000 euro per una posizione che “dovrebbe” portare alla pensione a 65 anni (fra 17) con una pensione mensile, se dovessero continuare i contributi, di circa 600 euro al mese.. sempre con tanti “se” e “ma”..
Lui lo vedo di fronte a me con uno sguardo fiero, un bel sorriso, comunque una persona che non vuole capacitarsi che questo degrado appartenga a lui. Eppure mi rendo conto che il suo sguardo tradisce di tanto in tanto lacrime e tristezza.
Cosa può sperare questa persona , laureata, specializzata, competente e con anni di esperienza , in una situazione che lo vede rimettersi in gioco all’interno di un mercato che non esprime alcuna prospettiva di crescita, di ottimismo, di positività.
Ho capito che avrebbe voluto trovare il destino che pone fine a tutto, perchè mi confessa che non ha il coraggio di togliersi la vita, perchè non vuole tradire il sorriso e il futuro dei suoi figli. Però questo non lascia sereni .
Gli chiedo quale sia la sua strategia. Mi risponde di non averne una ma che lotterà per trovare una soluzione , un lavoro, una speranza.
Mi dice che i suoi Amici, conoscenti , anche appena conosciuti , gli sono vicini, di grande aiuto, gli danno ogni sostegno possibile e in questi momenti difficili si scopre quanto sia importante l’attenzione di chi ascolta e cerca di tenderti una mano.
Ma quest’uomo sta morendo di insipienza, di mancanza di ogni speranza, di indifferenza di uno Stato troppo impegnato a proteggere gli interessi delle caste di pochi , fortunati, irriverenti ladri di futuro.
Non ho un lamento da proporre oltre questo racconto che vi ho appena esposto.
Ho un grande dolore e una morsa allo stomaco per questa consapevolezza di vedere chi muore per la idiozia di politici maldestri e irriverenti che sono capaci di promettere parole assordanti, mancando di fare piccoli gesti veri per un futuro di vita.
Gaetano Memmola