Dopo alcuni mesi di gestione di questa raccolta differenziata porta a porta, fermamente voluta dalla amministrazione di sinistra che governa il Paese dopo le ultime elezioni del 2012, la gente è scontenta e insoddisfatta, le tasse non scendono e i servizi sono fortemente penalizzanti per la vita di famiglie e cittadini. Checchè ne dica la gestione rosso chiaro del Paese, sui social è un lamento continuo, le strade non da meno dimostrano che il sistema adottato è fallimentare. I dati che il Comune fornisce sulla raccolta sono contraddittori e aprono molti dubbi sulla loro interpretazione. Il M5S ha già sollevato notevoli perplessità sulla fotografia fornita dal Sindaco Pierini che comunica percentuali non corrispondenti alla reale situazione in raffronto con gli anni precedenti. Ma qui non vogliamo entrare nel merito dei dati e dei numeri, vogliamo invece sollevare la questione sulla scelta della modalità adottata. Le buste con ritiro calendarizzato sono davvero un problema per la gestione del tempo e degli spazi. Tenere un calendario a secondo dei materiali e dei giorni e ora dei vari prelievi, riservando in casa e giardino e garage metri quadrati di vita al deposito del pattume, è privare i cittadini della libertà di fruire di proprietà privata per “donare” questa porzione importante di metri quadrati e gestione a HERA che non solo non ringrazia, ma passa a chiedere il conto.
Stessa se non peggiore situazione è quella che riguarda i locali e le imprese commerciali e di ristorazione. Queste ultime sopratutto soffrono per il fatto di avere spesso spazi risicati, che, nel rispetto delle norme di igiene, non possono trovare giacenze di pattume in situazioni dove sia presente attività alimentare, a pena di severe sanzioni sanitarie.
La situazione diviene poi addirittura drammatica durante feste ed eventi, che, aumentando il traffico di persone, accresce in modo esponenziale anche la produzione di pattume.
Discorso a parte merita la raccolta delle porzioni “umide” che in casa, con temperature superiori a 30 gradi estivi ( anche se finora l’estate ha latitato) mostrano oggettivamente il limite di una mancanza di igiene non contestabile. Le porzioni umide evaporano, percolano e i sacchetti biodegradabili non sono assolutamente adatti alla gestione “igienica” di questi materiali che fermentano e vanno rapidamente in putrescenza. L’aiuto fornito dal comune di budrio aprendo la porta dei digestori umidi a tutti i Cittadini (almeno per ora) ha parzialmente ridotto il problema perché intanto le “navicelle ” ( orribili n.d.r.) solo solo 2 e spesso le aperture non funzionano, ritardano le aperture e i contenitori son pieni e non ricettivi.
Le polemiche montano e anche la monnezza diventa argomento politico sul quale “differenziare”, e nel frattempo i cittadini soffrono e pagano per questa scelta assurda ed infelice di agire con rigidità e poco rispetto verso la proprietà privata e la privacy dei Cittadini.
Hera sicuramente trae vantaggi enormi da questa gestione che fornisce prodotti pronti al riciclo e patrimonio disponibile con deposito in casa della gente a spese dei cittadini.
E altrettanto sicuramente il sistema di gestione avrebbe potuto prediligere una azione IBRIDA fatta di porta a porta e isole ecologiche di raccolta, con un iter operativo meno duro e con indiscussi vantaggi educativi.
In altri Paesi limitrofi e confinanti non esiste il il sistema bolscevico budriese e troppi sono gli indizi che dicono che il pattume da Budrio migri nei cassonetti dei vicini territori sopra detti.
A tutto questo si aggiunga la riflessione vera che va fatta. Una scelta “ambientale” dovrebbe portare benefici all’ambiente e ridurre le quote di incenerito, ma anche qui siamo completamente in disaccordo quando notiamo che i volumi inceneriti al “Frullo” non sono diminuiti, anzi!!!
E a corollario NESSUNO fornisce i dati e i valori che questo patrimonio di monnezza separata in casa a spese e disagi dei cittadini produce. Il Comune tace, Hera di più, e non si sa dove vada e cosa produca ogni chilogrammo di monnezza, con tale sacrificio, raccolta e conferita dai Budriesi.
Voci molto accreditate mormorano che il Sindaco Pierini si sia esposto con molta energia su queste azioni della monnezza e che il suo stesso Partitone che programma le mosse, stia già pensando di non ripresentare il Pierini alla prossima tornata elettorale. Fra Pattune, debito comunale in ristrutturazione e paese che perde colpi nella gestione delle imprese sul territorio, oltreché infelici trovate come quelle di una Piscina coperta sotto l’inceneritore di Granarolo, lasciano davvero pensare che la maretta sia forte. Noi per Budrio, la costola socialista che una volta governava il Paese insieme al PD, da tempo, con veste civica, si dimena a contrastare le iniziative del PD , ma queste storie rientrano nella politica strategica delle varie correnti che poi ai cittadini interessa poco , visto che nel frattempo le bucce delle angurie si decompongono, i pesci si deteriorano, topi e scarafaggi fanno festa, e le tasche dei Budriesi pagano per la gioia di HERA soffrendo in casa a giorni alterni per ricordarsi di essere umidi, secchi e plasticosi, ma comunque gestori di MONNEZZA.