Una delle più importanti sofferenze sociali di maschi e femmine è data dalla perdita di capelli e dall’incanutimento della chioma. Ogni rimedio finora sperimentato è risultato solo palliativo e se le donne hanno trasformato in elemento trendy la tintura della chioma, per l’uomo invece questa pratica è meno gradita e comunque la perdita dei capelli ha conseguenze sulla autostima molto importanti.
Ma ecco che la scienza forse è vicina alla soluzione.
Un PEPTIDE è in grado di sollecitare i follicoli e consentire la loro riattivazione, anche se “morti”. ingiungendo la crescita dei capelli anche in vaste aree del cuoio capelluto e con effetti che paiono molto duraturi nel tempo.
I test al momento sono stati eseguiti su cavie di laboratorio geneticamente modificate e i risultati sono stati strabilianti. Non solo si è evidenziata la ricrescita ma anche la pigmentazione è apparsa più scura .
La scoperta è stata fatta dalla University of California di Los Angeles e dal Salk Institute for Biological Studies californiano. La ricerca ha evidenziato che un “peptide” , l’ “astresina – b” utilizzato per incrementare le pulsioni sessuali delle cavie, sottoposti a situazioni di stress, funzionerebbe invece anche come rivitalizzatore follicolare pilifero.
Il lavoro degli scienziati era mirato a uno studio di un problema riferito alla digestione, conseguente ad affaticamento e stress mentale. Il Peptide era stato somministrato in questi casi in dosi inferiori ai 10mila DALTON, al fine di produrre un eccesso ormonale di CRF (corticotropin Releasing Factor), utile nel controllo degli stati di stress. L’Astresina-B avrebbe avuto il compito di bloccare “l’ormone dello stress”-
Durante la procedura di sperimentazione la Dott.ssa Million Mulugeta della David Geffen School of Medicine di LA aveva rilevato che alcuni ratti portatori di alopecia, dopo l’assunzione del peptide , ad appena 5 giorni dalla assunzione presentavano una significativa ricrescita di pelo e un sensibile infoltimento, con presenza di nuova peluria nera e folta.
La permanenza di questa situazione di infoltimento pilifero ha superato i 4 mesi di presenza e, tenuto conto che l’età media di un ratto è di 2 anni, si comprende come sia un tempo molto significativo.
«Si tratta di un tempo relativamente lungo se si pensa che questi roditori vivono meno di due anni – ha spiegato la Million – Quando abbiamo analizzato il numero di identificazione dei topi su cui il pelo era rigenerato abbiamo scoperto che, in effetti, il peptide era responsabile della super-ricrescita nei topi calvi. Studi successivi hanno poi confermato questo fenomeno in modo inequivocabile. Negli individui calvi e in questi topi, i follicoli piliferi sono in una fase di riposo. L’antagonista (astressina-B) li risveglia. Accende il ciclo e fa ripartire la fase di crescita». Se questo effetto sarà confermato anche sull’uomo, saremo finalmente in presenza di una soluzione duratura contro la calvizie maschile, l’alopecia e la perdita di capelli causata dalla chemioterapia nonché la possibilità di “ringiovanire” la vecchia chioma brizzolata con capelli più scuri.
Il farmaco contenente il peptide “astresina-B” non ha ancora visto la trasformazione in farmaco, ma si presume che questa cosa possa accadere nel giro di poco tempo e già sono depositate le domande di brevetto relative.
Si tratterebbe di un farmaco di sicuro successo che ridarebbe la gioia a tanti di capigliature folte e non più brizzolate, forse per lagioia di tanti e qualche delusione per parrucchieri e trico-terapeuti che vedrebbero scemare un business molto rilevante.