Il Marketing Politico sta lavorando in modo molto serio . L’unica vera notizia è questa! La montagna di annunci e paroloni e termini di difficile lettura e interpretazione è la essenza delle azioni di governo e parlamento.
Ricordiamo UN GOVERNO non frutto di libere elezioni, in un Parlamento che ha scoperto sostegni fuori dalle compagini parlamentari presentatesi al voto. Il tutto condito da un Presidente della Repubblica eletto suo malgrado e anche qui sovvertendo la logica del ricambio.
Ma veniamo alle tanto annunciate RIFORME, che dovevano accadere prima in 100 poi in 1000 giorni per dare la “sferzata” al Paese.
Intanto si è subito iniziato molto male e con una riforma elettorale che interessava molto poco ai Cittadini, ma che poi, pur nel disinteresse generale, è ancora lì pendente in un guazzabuglio di modifiche organizzative e anche di interventi costituzionali che lasciano davvero il tempo che trovano perché non modificano la sostanza delle cose e pongono molti elementi di dubbio sulla vera natura delle azioni, dove vanno a limitare il diritto di espressione democratica attraverso lo strumento referendario, praticamente decapitato.
Il discorso sul Senato della Repubblica è un assurdo che trova complicazioni ove basterebbe la massima semplicità.
Ma il tutto è giustificato dal mantenere in vita strutture e posti che alla fine dei conti non cambiano nulla a livello di interessi personali e privati dei vari potentati del voto.
Sulla tassazione invece , la vera importante riforma del nostro Paese, tutto tace e anzi le tasse crescono spostando i balzelli sulle attività secondarie e routinarie che vedono crescite abnormi ( i BOLLI, LE TASSE GOVERNATIVE e di CONCESSIONE, le tasse per le varie AUTORIZZAZIONI AMMINISTRATIVE etc…).
Insomma questo è un bel governo dei vasi comunicanti : tolgo da una ampolla e verso nell’altra rimpinguando ancora e cambiando nomi a tutto.
Ebbene veniamo alla magia del JOB ACT che sarebbe il documento riformatore del mercato del Lavoro.
Ora occorre una considerazione in premessa a questo discorso.
Renzi non era per nulla favorevole a questa sceneggiata dell’articolo 18. Lo aveva detto più volte! Ma , viste le pressioni per dare segnali internazionali che trovassero apprezzamento, con il fine ultimo di cordoni più lenti sul rigore dei conti, ecco che quell’argomento prendeva corpo.
Una roba ideologica del tutto inutile e pretestuosa che non serve che a mantenere posizioni e stipendi a tanti inutili e dannosi soggetti che vanno a fare congressi e organizzano proteste a destra e a manca.
La riforma vera del mercato del lavoro è TOGLIERE LE DISUGUAGLIANZE e questo lo capisce chiunque : PARI DIRITTI E DOVERI FRA LAVORO PUBBLICO E LAVORO PRIVATO !!!
Ma qui il discorso è più complesso perché i lavoratori pubblici sono una lobbie MOLTO POTENTE che ha residenza stessa nelle case dei politici che legiferano e governano.
Quindi più facile fare riforme andando a incidere su leggi che sono solo baluardi di epoche e storia, ma non hanno alcuna concretezza nella vita e nelle relazioni industriali quotidiane.
Serve intervenire ma è talmente limitata la portata pratica che tutta la tarantella mediatica è solo MARKETING POLITICO senza sostanza.
Molto importante invece notare come si faccia fatica a eliminare i privilegi e i compensi di migliaia di parassiti di ogni genere, che sono a libro paga pubblico e assumono veste e forme ogni giorno diverse.
Una rivoluzione che voglia creare davvero il movimento delle idee e dei pensieri non può essere gestito da questa classe politica, pur giovane, pur carina e sorridente, ma completamente imbalsamata nel format del PARTITO TRICHECO.
Avete mai visto che la UAZ possa diventare la FERRARI mantenendo la struttura della UAZ e gli STABILIMENTI della medesima, cambiando solo il Direttore della Produzione???
No Amici, non ci siamo. Qui ci stanno prendendo per i fondelli e con l’invenzione Berlusconiana della Comunicazione spinta ci fanno solo vedere bellissimi pezzi di sogno, che poi si traducono in concrete mazze di disagevole posizionamento.
Tutto un Bluff di cui pagheremo caramente il prezzo.
Ed è comprensibile che questa gente sia votata da chi ha interessi privati da difendere e da proteggere.
Questo è il vero motivo per cui la spallata al sistema è impossibile. Il 50% della popolazione italiana al lavoro è alle dipendenze pubbliche. Se noi consideriamo che al voto va oramai il 50% degli aventi diritto comprendiamo che il 50% che vota in gran parte è composto per il 50% dai Pubblici stipendiati e per il restante 50% da situazioni connesse e collegate da interessi privati più o meno forti con il Pubblico. Solo una piccola parte insignificante è gente LIBERA.
Finchè quel 50% che NON VOTA non si unisce a quella piccola parte LIBERA per offrire una alternativa della LEALTA’ purtroppo andremo a colpi di JOB ACT e di SPENDING REVIEW , e di BRIC A BRAC terminologici inconsistenti e molto dannosi.
L’alternativa è la rivoluzione armata e non è escluso che ciò possa davvero accadere. Gli animi sono tesi e i soldi mancano.